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Author: wp_ele_pir

WWT BOELS LADIES TOUR

Più che positiva la trasferta in Olanda in occasione della mia seconda gara WWT (World Tour) Boels Ladies Tour, corsa a tappe di sei giorni comprendente un cronoprologo di 4km ed una cronometro finale.

Chi pensa che in Olanda ci siano solo mulini, tulipani e vento si sbaglia. Dopo il cronoprologo in cui mi sono difesa discretamente, il secondo giorno offriva 127 km molto nervosi. Infatti, dopo una prima parte in linea, si entrava in un circuito di 15km da ripetere sette volte in cui vi era una salita lunga un km e mezzo circa. Questa tappa mi è piaciuta in modo particolare perché, nonostante la durezza del percorso, sono riuscita a difendermi anche tra atlete di spessore quali Van Vleuten, Spratt, Van Der Breggen, Longo Borghini e tante altre, dimostrando di avere una discreta forma fisica e classificandomi nelle prime trenta della generale e quarta in quella riservara alle giovani U 23.

La terza e quarta tappa (sempre di 125km) erano interamente pianeggianti e si sono concluse con uno sprint a ranghi compatti.
Il quinto giorno, invece è stato soprannominato quelli della “tappa regina” grazie alla sua lunghezza (158km) . Fortunatamente abbiamo trovato bel tempo ed il vento non era fortissimo. Ero un po’ preoccupata, sia perché non avevo mai fatto gare con chilometraggi così lunghi, ma anche perché l’altimetria risultava più impegnativa rispetto al secondo giorno. In realtà non si è rivelata così complicata, aveva tre strappi “in piedi” (10- 12%) ma di qualche centinaia di metri, ovvero da “stringi i denti e pedala” ?. La classifica dopo tale tappa è rimasta invariata.


L’ultimo giorno, quello della cronometro, era molto “ventoso”. Un percorso di 18,8km tutti da spingere, con rettilinei lunghi e,con la maggior parte del tempo, con il vento laterale. Ho concluso in 26esima posizione assoluta e posso dire di essere soddisfatta della mia prestazione dato che venivo da cinque giorni di fuoco ?


Nella classifica generale ho concluso il mio primo Boels Ladies tour in 22esima posizione e quarta delle giovani U 23. Manca ancora qualcosa, ma sono sulla buona strada…. ??

Ladies Tour of Norway ~ 2° e 3° tappa

Anche la seconda tappa del Ladies Tour of Norway prevedeva 127 km prevalentemente pianeggianti tranne nell’impegnativo  circuito finale di 5km da ripetere quattro volte, comprendente due salite una della, la più difficile,  all’ultimo km, che ha provocato poi la selezione, spezzando  il gruppo in più “tronconi”. Sono sempre rimasta nelle prime posizioni a controllare la corsa. Ad un certo punto mi sono resa conto che quella poteva essere  l’occasione propizia per conquistare la  maglia bianca (miglior giovane). Sfortunatamente il forte vento e la pioggia ci ha  accompagnato per tutta la gara, rendendola più “fredda” (c’erano 16°) e creando il terreno più scivoloso. In uno dei tratti più critici mentre cercavo di inserirmi in un tentativo di fuga di 6 atlete,  in una curva in leggera discesa,  sono scivolata. Mi sono subito rialzata ma la bici non era più funzionante e sono stata costretta ad aspettare l’ ammiraglia che però ha tardato ad arrivare a causa del “barrage”  ammiraglie imposto dalla direzione di corsa.  Intanto il tempo è passato e dopo il cambio bici, sono ripartita cercando di contenere lo svantaggio accumulato nella sfortunata sosta.  Non sono riuscita però a rientrare.
Le sensazioni erano buone, riuscivo a rispondere agli attacchi da parte delle più forti, quali Vos e Niewadom ecc., e tenere il passo soprattutto in  salita. Ho terminato la corsa abbastanza delusa, sanguinante,  rimediando poi 5 punti di sutura al gomito, ma con tanta voglia di riscattarmi il giorno successivo nella ultima tappa di 154 km. 
Purtroppo  però nella terza tappa le botte ed il dolore al gomito si sono fatti sentire. Ho cercato di resistere il più possibile ma  nel tratto in sterrato lungo 7km il dolore era insopportabile, tanto da non riuscire ad appoggiare il braccio sul manubrio. Sono stata quindi costretta a guidare la bici con una mano, perdendo  purtroppo contatto con il gruppo di testa.
Torno a casa amareggiata per l’occasione persa e per non essere riuscita a dare quello che realmente potevo.  Mettiamola così:  ho fatto  ulteriore  esperienza.
Appuntamento al prossimo impegno word tour in Olanda con il Boels Ladies tour (corsa a tappe di 5 giorni) con la speranza di essere un po’ più fortunata rispetto alla trasferta scandinava. 

1° tappa Ladies Tour of Norway

Ieri ho corso la prima tappa del giro di Norvegia. La corsa era di 127km su un percorso molto ondulato e con poca pianura. Pur essendo partite in quattro, ci siamo difese molto bene, sempre davanti a controllare la corsa. Quest’ultima si è “infuocata” a circa 50 km all’ arrivo sulle salite più impegnative e sulla via del ritorno del tracciato in linea, proprio quando il vento ha iniziato a farsi sentire. È stato proprio questo che ha caratterizzato il finale di corsa. Il vento laterale era molto forte e ha spezzato il gruppo in più tronconi. Sono sempre rimasta nel gruppo di testa formato da una trentina di unità circa rendendomi anche protagonista di qualche attacco. Nell’ avvicinamento alla volata finale sono rimasta un po chiusa perdendo qualche posizione. Ho terminato la gara in 22esima posizione e terza delle giovani. Oggi seconda tappa con l’obiettivo di fare ancora meglio e di curare anche la classifica maglia bianca di miglior giovane.

 

Vårgårda Classic

 

La mia gara in Svezia è terminata non proprio come avrei voluto.

140 i km da percorrere su strade vallonate. Inizialmente quattro giri da 10km in un percorso cittadino molto nervoso per via delle numerose curve e strade strette, successivamente un anello piu lungo di circa 60km in cui vi erano i quattro settori in sterrato, lunghi all’incirca 3km l’uno, ed alla fine di nuovo i quattro giri cittadini.

È stata una gara movimentata e divertente, sia per gli svariati attacchi, sia per gli sterrati che per me erano qualcosa di nuovo. Proprio in uno di questi numerosi attacchi, mi sono inserita con la fortissima Van der Breggen (campionessa olimpica)  ed altre due atlete, senza riuscire però ad evadere dal gruppo. Purtroppo poco prima dell’ingresso del terzo settore sterrato, come spesso succede in gruppo, sono stata urtata da un avversaria alla mia sinistra perdendo il controllo del mezzo uscendo dalla carreggiata unitamente a Marianne Vos che era alla mia destra. Entrambe siamo rotolare sull ‘erba. Inizialmente non mi sono preoccupata, il mio unico pensiero era quello di rientrare il prima possibile in gruppo ma dopo pochi km ho iniziato ad accusare dolore alla schiena. Ho stretto i denti e sono rientrata nel primo gruppo. Il dolore aumentava ogni giro sempre di più fino a quando è diventato insopportabile e mi sono fermata. Mi hanno portato all’ospedale per gli accertamenti del caso. Fortunatamente si è trattato solo di alcune botte e potrò quindi partecipare al Ladies Tour of Norway da oggi a domenica che sarà possibile seguire su Eurosport???

Vårgårda UCI WWT

Dopo il 17esimo posto alla crono a squadre, caratterizzata da alcuni problemi meccanici e resa ancira piu difficile da una pioggia battente, siamo pronte a riscattarci sulle strade Svedesi ??.

La gara di oggi partirà alle ore 17.10 e sarà possibile seguirla in diretta sul seguente link ? http://www.vargardacycling.se/index.php/vwc-live/

Il percorso prevede 140km ondulati e con quattro settori in sterrato. Ci sarà da divertirsi ?

BeNe Ladies Tour

La mia prima volta in Belgio è stata grazie al BeNe Ladies Tour. Mi piace un sacco il Belgio, mi trasmette calma e tranquillità, la stessa che provo quando ammiro il paesaggio in cima ad una salita in compagnia della mia bicicletta. Di calma, in questi giorni, però, ce n’è stata poca. Infatti il crono prologo è stata una gara “a tutta”: 4km di pura adrenalina. Questo tipo di prova è  molto simile ad un inseguimento individuale in pista e vede avvantaggiate la atlete veloci. Sulla pedana di partenza ero serena, sapevo di essere in una buona forma. Ho chiuso la mia prova con il 12esimo tempo assoluto  ed il terzo nella classifica giovani. Ero contenta.

SECONDO GIORNO: Il giorno seguente mi aspettavano 136km con alcuni settori in pavè, anche in salita. Nonostante il percorso fosse relativamente facile, si è rivelata ugualmente una gara dura, a causa del vento, di alcune cadute e dal fatto che io, sul pavè, non c’ero mai andata. A poco più di 3 km  dalla partenza, una caduta mi ha costretto a cambiare bici ed ho passato così il primo giro ad inseguire per riuscire a rientrare nel gruppo di testa. Il giro seguente, dopo lo strappo più duro in pavè, siamo rimaste davanti una ventina di atlete (compresa me! 🙂  ) con un leggero margine sul resto del gruppo. Pensavo fosse una buona occasione per riuscire in una fuga, ma poco dopo, ad un passaggio a livello, ci siamo dovute fermare (piede a terra) a dare precedenza al treno che passava. Alla fine ho terminato in gruppo.

TERZO GIORNO: Il giorno più impegnativo. Bisognava affrontare un “doppio” impegno, ovvero la gara di poco meno di 100km al mattino e la cronometro individuale di 10  km alla sera. Il percorso era completamente piatto con alcuni km in pavè e tanto vento che si sono fatti sentire. Finita la prima semitappa del mattino ero stanca, ma con la testa rivolta alla cronometro che a lì a poco avrei dovuto affrontare. Questa prova è stata sostanzialmente poi quella determinante per la classifica generale e sapevo di giocarmi un buon risultato.

Le condizioni apparentemente sembravano buone ma partita dalla pedana, da lì a poco mi sono subito resa conto che “non era giornata”. Probabilmente non avevo recuperato abbastanza lo sforzo del mattino. Ho cercato  comunque di resistere alla stanchezza realizzando un tempo, che sebbene al di sotto delle mie possibilità, si è concretizzato in una discreta prestazione se confrontata con quelle delle avversarie.

 

 

 

 

 

 

QUARTO GIORNO: Gara molto veloce, con tanti rilanci e anche un po’ pericolosa. Ci sono state un paio di cadute e le andature sono state sempre elevate. Tra l’altro anche il vento ha giocato la sua parte.

Sono molto contenta di aver potuto aumentare il mio bagaglio di esperienza. Questa corsa a tappe mi  è sicuramente servito per fare ritmo e confrontarmi con atlete di spessore 🙂

 

 

 

 

 

 

 

CAMPIONATI EUROPEI

Gara a dir poco dura quella di sabato scorso a Zlin (Rep. Ceca). La corsa prevedeva 10 giri con un totale di 108 km e 2600 metri di dislivello. Personalmente non avevo mai affrontato una gara così impegnativa e non sapevo bene cosa aspettarmi. L’atleta da controllare, su indicazione del ct, era la ceca Noskowa (giocava in casa ed è fortissima in salita). Al secondo passaggio sulla salita di 3 km, quella più dura, la Noskowa ha aumentato il passo e siamo rimaste al comando in tre: io, lei e un olandese (neocampionessa europea a cronometro).

Dopo un paio di tornate, la Noskowa ha attaccato nuovamente e purtroppo non sono riuscita a tenere il passo. Ho aspettato l’olandese che nel frattempo aveva mollato al principio della salita.  Siamo rimaste insieme fino a meno tre giri dalla fine, quando ho iniziato ad accusare i primi sintomi di crampi ed a causa di questi ho dovuto rallentare la mia andatura. Ho sempre mantenuto la medaglia virtuale fino all’ultimo giro, quando un gruppetto formato da cinque unità (tra cui anche la mia compagna di squadra e di nazionale) sono rientrate su di me. Sono rimata con loro fino a quando i crampi me lo hanno permesso, chiudendo in ottava posizione.

 

 

Penso sia stata la gara più dura che io abbia mai fatto fino ad ora.  Nonostante io sia rammaricata per aver perso l’occasione di salire sul podio europeo a meno di un giro dal termine, posso ritenermi ugualmente soddisfatta sia per il risultato finale (che è pur sempre un prestigioso ottavo posto ai campionati europei), sia per il tipo di gara da me svolta, sempre all’attacco. Sono del parere che tutto faccia esperienza e quest’ultima mi servirà sicuramente in futuro. Ora mi aspettano qualche giorno di riposo a casa e poi partirò per il Belgio in occasione del BeNe Ladies Tour. 🙂

CAMPIONATI ITALIANI

La gara prevedeva un percorso di 117km ondulati. Dopo circa 40km, a causa della pioggia, sono stata coinvolta in una caduta in discesa che mi ha tardato sul gruppo di testa di circa 2 minuti. Pensavo che la gara fosse finita, ma con determinazione, io ed altre atlete, siamo rientrate nel primo gruppo. Tempo di rifiatare e subito ci siamo imbattute nell’ultima salita, quella più lunga, in cui ho aumentato e mi sono ritrovata da sola ad inseguire le due fuggitive che nel mentre della caduta si erano avvantaggiate. Purtroppo sono stata  ripresa quando mancavano poco meno di 10km all’arrivo. A meno 3km , una volta riprese le fuggitive, sono scattata per provare ad anticipare la volata. Ho terminato il mio primo campionato italiano da elite in 21esima posizione. Sono molto soddisfatta della gara da me intrapresa, visto l’impegnativo periodo scolastico. Inoltre ho potuto gareggiare con la divisa delle Fiamme Oro (Polizia di Stato), che mi ha dato ulteriore motivazione.

G.P. CHAM- HAGENDORN (CH)

La gara di domenica è stata dura. Il percorso misurava 10km e si doveva ripetere per dodici volte. Era abbastanza veloce, anche se ondulato con due salite da ripetere ogni giro. Pedalabili, ma che a lungo andare si sono fatte sentire!

Al km 36 è partita subito la fuga, composta inizialmente da quattro atlete: Amanda Spratt, io, una ragazza della nazionale polacca ed una svizzera. Dopo pochi km siamo rimaste solamente io e Amanda. Abbiamo fatto una bella gara, sempre in fuga per 60km con un distacco che variava dai venti fino al minuto di vantaggio. A meno 15km dall’arrivo c’è stata una forte reazione del gruppo che ha dimezzato il vantaggio accumulato e la mia compagna d’avventura accortasi, ha allungato, mentre io, a quel punto a corto di energie, non sono riuscita a rispondere all’attacco e mi sono fatta riassorbire dal gruppo. Sono ugualmente contenta per come si è svolta la gara, consapevole che l’attacco fosse prematuro, ma visto il calibro dell’atleta che è scattata, ho pensato bene di seguirla. Sicuramente mi ha dato molta motivazione e stimolo per le gare future.

Il prossimo impegno? … l’esame di maturità 🙂

Lussemburgo – considerazioni

Il mio primo Festival Elsy Jacobs è iniziato con il 23esimo posto a 8” dalla vincitrice e nona nella classifica delle giovani, nel cronoprologo di 2,8 km. Il percorso era abbastanza impegnativo: prevedeva una partenza in salita al 14%, pendenza che se affrontata in modo troppo “aggressivo” avrebbe potuto compromettere poi il resto della crono, pianeggiante ma abbastanza tortuosa. Una cronometro, per via della breve lunghezza, era più adatta alle velociste. Sono contenta perché mi sono difesa molto bene anche tra le elite di spessore come Lisa Klein (vincitrice della tappa), Ami Pieters, Cristine Majerus ed Elena Cecchini, cicliste affermate e molto esperte.

 

 

Il giorno seguente è stato più complicato. La tappa era di 97 km con un tratto in linea ed un circuito finale da ripetere 5 volte che prevedeva un paio di salite di circa 500 metri l’una.  Queste salitelle di per sé non erano dure, ma affrontati sotto la pioggia e a velocità sostenuta, hanno spezzato il gruppo in più tronconi. Sono riuscita a restare con le prime fino all’ultima curva, dove per via di una caduta, ho dovuto frenare arrivando poi con qualche secondo di ritardo. Tuttavia sono riuscita ad avanzare di tre posizioni in classifica generale e di due nella classifica delle giovani (under23).

29.4.18 Terza ed ultima tappa. L’obiettivo era quello di aiutare a mantenere la maglia blu dei GPM (Gran Premio della Montagna) indossata dalla mia compagna di squadra, Sofia Bertizzolo, e riuscire ad ottenere un buon  piazzamento nella classifica generale. La gara, che prevedeva 111km, si è dimostrata da subito impegnativa: la pioggia, il vento, e il percorso “mangia e bevi” hanno fatto la differenza. Il circuito finale di 10 km prevedeva due salite, la prima da un km e la seconda da 1,5 km, soprattutto quest’ultima è risultata decisiva. Sull’ultimo passaggio il gruppo è esploso. Purtroppo non sono riuscita a mantenere il passo delle prime, e sono arrivata all’arrivo insieme ad un gruppetto di 5/6 atlete leggermente attardate.

A primo impatto ero un po’ dispiaciuta, forse mi aspettavo qualcosa di più, sia come risultato che come performance, ma nello stesso tempo anche molto contenta per la vittoria della mia compagna Letizia. A mente fredda posso dire, invece, che sono andata forte. Molte primo anno (come me) non hanno finito la gara e chi l’ha finita, l’ha terminata con svariati minuti dalle prime. È un buon inizio. Sicuramente c’è ancora molto da migliorare, fisicamente e tecnicamente con i necessari tempi, ma per adesso penso alla giornata di riposo insieme alla mia famiglia 🙂

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