La Fleche Wallonne
Belgio. Con questa bellissima gara, la Freccia Vallone, è iniziata la mia prima esperienza nelle Ardenne. Ho potuto percorrere in gara il famoso muro di Huy e non solo. Il percorso di mercoledì scorso prevedeva i 118km ondulati suddivisi, prima in un circuito di novanta chilometri e successivamente un secondo anello di 29 km. Il tracciato si è rivelato particolarmente selettivo soprattutto nella seconda parte di gara dove si è formato un gruppo principale di circa 50 unità ed a seguire vari gruppettini.
Ci si aspettava che il muro di Huy fosse quello più selettivo ed invece lo è stata maggiormente la salita del Cote de Cherave che lo precedeva, dove le pendenze anche lì sono state importanti . E’ stato proprio su questa asperità nel giro finale, quando mancavano circa 8 km all arrivo, che ho perso contatto dal gruppo delle migliori, rimaste comunque da me visibili a qualche centinaio di metri davanti. La gente presente sul muro di Huy è stata impressionante, sembrava di essere tornati al Giro delle Fiandre. La musica, il tifo hanno risvegliato le stesse emozioni da brividi. Mi sono divertita molto nonostante la fatica: il sole, il caldo, la durezza del percorso hanno reso la giornata spettacolare. Il ricordo di questa mia prima Freccia Vallone sarà qualcosa che rimmarrà sicuramente nella mia memoria.
Oggi giornata di riposo perché domani si riprende a gareggiare in Olanda alla Omloop Van Borsele, vicino al mare, dove il vento certamente non manchera’. Domenica appuntamento alla Bastogne-Liegi, altra prova del calendario Women’s World Tour ?

Ho riprovato quindi ad attaccare per rientrare sulla testa della corsa, ma le avversarie non mi hanno lasciato spazio, non subito almeno.
Quando mancavano all’incirca 40km all’arrivo, l’andatura si è fatta più elevata e si è entrato nel vivo della corsa ed è incominciata la selezione nelle retrovie del gruppo. Hanno perso contatto una quarantina circa di concorrenti. Sono riuscita a tenere la testa della corsa fino ai meno 25km ( 135 km percorsi) dove lungo il terzultimo muro in pavé è esploso il gruppo. Si sono formati diversi gruppetti alcuni dei quali nella successiva discesa si sono ricongiunti. Sono rimasta in uno di questi fino all’arrivo. Davanti le atlete più mature ed esperte hanno preso il largo dandosi poi battaglia sugli ultimi 2 muri il kwaremont ed il Paterberg. Su questi due ultimi muri la folla attorno a noi non ha mai smesso di urlare ed incitare, è stato da brividi! Uno spettacolo!! La fatica , tanta, è passata in secondo piano. È stato tutto un mix di sensazioni…





