LADIES TOUR OF NORWAY
Il Ladies tour of Norway è una delle mie gare a tappe preferite. I percorsi ondulati ogni anno causano una selezione naturale ed all’arrivo spesso giunge un gruppo ristretto.
Sotto l ‘aspetto metereologico quest’anno, però, il giro è iniziato male. Come è noto, la Norvegia è famosa per le sue frequenti piogge e per le temperature basse anche in estate? Infatti la prima tappa di questo giro, 130km di” mangia e bevi” è stata corsa interamente sotto la pioggia battente con anche qualche forte temporale a 15 gradi. Personalmente correre con la pioggia non mi dispiace ed anche durante la gara non ho avuto particolari problemi a tenere le posizioni ed a rispondere ai vari attacchi, a volte provandoci io stessa in prima persona. Ho avuto buone sensazioni. Nonostante i molteplici tentativi, la gara si è decisa in volata con un gruppo ridotto a poco più di una trentina di atlete in cui ho terminato in 18^ posizione generale e quinta tra le giovani.

Il giorno successivo il clima è stato esattamente l’opposto: cielo limpido senza una nuvola ed un sole che scaldava. L’andatura di gara è rimasta controllata fino a quando non siamo entrate nel circuito abbastanza impegnativo con una salita di un km circa dalla pendenza che ha raggiunto anche al 15% . Anche la seconda tappa (km 125) l’ho terminata abbastanza bene nel primo gruppo (20′). Invariata la classifica generale.

La mattina seguente mi sono svegliata con una triste sorpresa: febbre ed i sintomi tipici dell’influenza. Ho deciso, anche con il direttore sportivo, che sarei partita lo stesso e che in caso mi sarei fermata. Quel giorno è stato decisivo per la classifica generale in quanto si doveva affrontare, nella parte finale della tappa, per due volte la salita che portava alla “Friedriksten-fortress”, 3km di salita con una media all’8% ed un primo pezzo in pavé (km totali 130)
Nonostante tutto, ho tenuto duro ed ho concluso la gara nella speranza di un miglioramento della mia condizione di salute per il giorno successivo all’ultima frazione del Giro di 154 km.

Il quarto ed ultimo giorno quando ero ancora settima nella classifica giovani, è stato il peggiore. Ancora debilitata, ho sofferto e cercato di mettercela tutta per concludere il Giro ma l’influenza ha prevalso sulla mia volontà e sono stata costretta a salire in ammiraglia dopo 50 km.
Non essere riuscita a terminare questo Giro di Norvegia mi rattrista molto, ma la salute viene prima ed è giusto che pensi ora a recuperare bene per poi tornare in forma negli ultimi appuntamenti di stagione. Per tale motivo domani non sarò al via della classica francese di Plouay.
Il mio prossimo appuntamento si sposta quindi al Giro di Toscana la prossima settimana, sperando che anche la fortuna giri nel verso giusto…..





Lungo il tratto di avvicinamento alla lunga salita finale che portava ai laghi di Cancano su indicazione della squadra ho provato più volte ad attaccare per portarmi all’ inseguimento di una concorrente che già aveva un vantaggio di circa 2 minuti, senza avere però spazio dal gruppo che sempre ha annullato i miei tentativi.
Un’altra giornata che ricordo con piacere, anche se con un po’ di rammarico, è l’ottava tappa. Dopo una trentina di km io con altre ragazze abbiamo provato ad “evadere” anticipando la prima salita (molto dura con pendenze anche al 12%). Siamo arrivate ad avere anche un vantaggio di 30” ma successivamente le squadre in gruppo si sono messe a tirare e ci hanno ripreso. Scollinata la salita ho attaccato di nuovo e mi sono ritrovata insieme anche alla mia compagna Alice nella fuga che poi è arrivata all’arrivo. Dopo i primi km dell’ultima salita di giornata, forse per la stanchezza dei giorni precedenti, ho ceduto al ritmo e ho dovuto ricongiungermi con il gruppo inseguitore tra cui Van Der Breggen, Van Vleuten, Spratt, Brand e via dicendo.. ho concluso in 20esima posizione. Bene ma non benissimo.




Oggi giornata di riposo perché domani si riprende a gareggiare in Olanda alla Omloop Van Borsele, vicino al mare, dove il vento certamente non manchera’. Domenica appuntamento alla Bastogne-Liegi, altra prova del calendario Women’s World Tour ?
Ho riprovato quindi ad attaccare per rientrare sulla testa della corsa, ma le avversarie non mi hanno lasciato spazio, non subito almeno.
Quando mancavano all’incirca 40km all’arrivo, l’andatura si è fatta più elevata e si è entrato nel vivo della corsa ed è incominciata la selezione nelle retrovie del gruppo. Hanno perso contatto una quarantina circa di concorrenti. Sono riuscita a tenere la testa della corsa fino ai meno 25km ( 135 km percorsi) dove lungo il terzultimo muro in pavé è esploso il gruppo. Si sono formati diversi gruppetti alcuni dei quali nella successiva discesa si sono ricongiunti. Sono rimasta in uno di questi fino all’arrivo. Davanti le atlete più mature ed esperte hanno preso il largo dandosi poi battaglia sugli ultimi 2 muri il kwaremont ed il Paterberg. Su questi due ultimi muri la folla attorno a noi non ha mai smesso di urlare ed incitare, è stato da brividi! Uno spettacolo!! La fatica , tanta, è passata in secondo piano. È stato tutto un mix di sensazioni…